Francois Couperin , autore parigino, è considerato il più grande clavicembalista della storia insieme a J.S.Bach e Domenico Scarlatti. La sua grande opera strumentale è composta di 27 Suites chiamate Ordres in cui sono rappresentati delicatamente caratteri, in maggior parte femminili, come dei raffinati ritratti psicologici di donna, qualcosa di inedito nella musica strumentale del tempo.
Johann Sebastian Bach scrisse le Suite Francesi, così erroneamente denominate da un noto musicologo del tempo per distinguerle da quelle Inglesi, ispirandosi in realtà al gusto italiano La quinta è considerata la più elegante e “italiana” di tutte. Diversamente da Couperin, egli adotta solitamente i nomi di danze. I temi sono molto cantabili, dolci e melodici.
Decisamente per pianoforte la sonata in La bem magg. di Franz Joseph Haydn: suoni lunghi, siamo circa 50 anni più avanti e ormai lo strumento a tastiera cui si rivolgono i compositori non è più il clavicembalo.
Claude Debussy scrisse L’isle joieuse, pezzo pianistico di struttura “sinfonica” al quale impresse un clima di grande eccitazione e di struggenti aspettative, rappresentando una moltitudine in movimento per la preparazione di un viaggio, come egli scrisse “… fra maschere italiane e giovani donne danzanti”.